domenica 5 giugno 2011

Ora che ci penso.




L'altro ieri, al ritorno da Perugia, in una delle tante curve del Passo della Contessa ho scorto un capanno dell'A.N.A.S squarciato che mostrava il proprio interno di magazzino. "Ora che ci penso", in quell'istante mi è venuto alla mente il capitolo dedicato alla segnaletica stradale da Michele Smargiassi nel suo "Ora che ci penso", appunto. E mi sono fermato per osservare quel luogo con l'occhio della fotocamera. A dire che l'esperienza della lettura è fonte supplementare - imprescindibile, secondo me - di stimolo per la ricerca di soggetti fotogenici. Conclusione: il fotografo che pretende di esaurire solo con uno scatto la propria visione del mondo, non può che darcene una visione parziale, nel senso di mutilata. 

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