domenica 31 maggio 2009

La realtà virtuale.

"Non è difficile convertire la luce in segnali elettronici ed immettere i segnali in un calcolatore. La parte difficile viene nel momento in cui bisogna concepire un programma che riconosca la differenza tra un volto e un altro o che riesca a distinguere tra un volto e una padella." pp. 309

sabato 30 maggio 2009

Le grandi cerimonie dei media.

"Nell'etnografia degli eventi mediali, è molto importante considerare la trasformazione della casa in uno spazio pubblico. Questa trasformazione si realizza grazie ad una parallela trasformazione nelle persone degli spettatori." pp. 147

venerdì 29 maggio 2009

La scena immateriale.

"Cedere occhi, orecchie e nervi a interessi commerciali è come consegnare il linguaggio comune a un'azienda privata o dare in monopolio a una società l'atmosfera terrestre. pp. 193

giovedì 28 maggio 2009

Critica della ragione informatica.

"Accanto alla visione naturale - ossia la capacità della stragrande maggioranza degli esseri viventi di vedere ilmondo esterno - è nata ora, soprattutto da una convergenza tra informatica e microelettronica, la visione artificiale, ossia la capacità di alcuni sistemi tecnici (robot) di vecere, tramite sensori, determinati oggetti o aggregazioni spaziali ddi oggetti del mondo esterno." pp. 176

mercoledì 27 maggio 2009

Rischio e colpa.

"Invece di isolare il rischio come problema tecnico, dovreemmo formularlo in modo tale da includere, per quanto rozzamente, le sue conseguenze morali e politiche. " pp. 58
"Un simbolo acquista significato rimandando a qualcosa di diverso da se stesso, per cui fa da intermediario tra ciò che l'oggetto comprende e ciò che l'oggetto significa, mentre un campione è un esempio degli elementi che appartengono alla sua stessa classe. Il pensiero scientifico costruisce analogie a partire da esemplari. Il processo che dai simboli perviene all'astrazione è riduttivo, trascura altri possibili significati; ma il processo intellettuale di astrazione da esemplari non riduce la ricchezza di significato. Da ciò consegue che la lettura e la scrittura basate sugli ideogrammi potrebbero offrire una disciplina intellettuale più adatta a gestire modelli paradigmatici, sistemi globali, che a mettere a fuoco gli effetti delle singole parti su altre parti o sull'intero. A causa di queste due fondamentali differenze pedagogiche ritengo che il ragionamento probabilistico possa giungere meno faticosamente a un pubblico più vasto in Giappone piuttosto che in Europa." pp.59

lunedì 25 maggio 2009

Il disagio tecnologico.

"Accecati dall'entusiasmo per le nuove tecnologie, non riusciamo ad accorgerci dell'incredibile differenza fra icomputer e gli esseri umani che li devono adoperare." pp. 108

domenica 24 maggio 2009

La pelle della cultura.

"L'elettricità avvolge il globo in un'unica rete. I media tessono una copertura tattile di attività elettrostatica intorno al pianeta. (...) Come forma di espansione della mente e struttura di riferimento, la globalizzazione è una delle condizioni psicologiche della cybercultura." pp. 142-143

sabato 23 maggio 2009

Il capitale intellettuale.

"Il valore marginale di un investimento in capitale umano è circa tre volte maggiore del valore di un investimento in macchinari. pp. 136

venerdì 22 maggio 2009

Disneyland e altri nonluoghi.

"Ci fu un tempo in cui il reale si distingueva chiaramente dalla finzione. (...) Ai nostri giorni, insensibilmente, si sta produvendo l'inverso: il reale copia la finzione. Il minimo monumento del più piccolo villaggio si illumina per assomigliare ad una scenografia." pp. 40

giovedì 21 maggio 2009

Oltre il senso del luogo.

"I cambiamenti di struttura dei sistemi informativi, provocati dai nuovi media, non si limitano ad interessare in modo diretto il comportamento, ma toccano anche il contenuto dei media. Dunque, se spesso si possono collegare cambiamenti nel contenuto dei media a cambiamenti nel comportamento sociale, ciò non dipende necessariamente dall'esistenza di un legame direttamente causale tra loro, ma dal fatto che ambedue subiscono l'influsso dallo stesso fattore - la mutevole struttura delle situazioni sociali. L'impatto dei media elettronici sui sistemi informativi porta a molti titpi diversi di cambiamento nel contenuto dei media." pp.297

mercoledì 20 maggio 2009

Sociologia del rischio.

"Non si può imporre alcuna norma senza limitare il comportamento degli altri. Ogni vincolo temporale ha dei costi sociali. Ogni altra questione è secondaria e non la si può formulare nè le si può dare una risposta se non si tiene conto del dato storico di quel sistema determinato strutturalmente che è la società." pp. 69

martedì 19 maggio 2009

Brainframes.

"I computer svolgono una mediazione tra i sistemi nervosi e cognitivi interni dei singoli utenti e i sistemi di elaborazione esterni: essi agiscono come interfacce tra psicologia e tecnologia, proprio come i videogames forniscono interfacce tra le risposte neurologiche e quelle elettroniche..(,,,,)..Dunque i nuovi media elettronici si sforzano di diventare ambienti intermedi, che abbiano accesso alla realtà interiore della nostra psiche individuale e gettino un ponte sul mondo esterno. Essi svolgono una specie di mediazione sociale in un'unica continua estensione dei nostri poteri individuali di immaginazione, concentrazione ed azione e funzionano, in larga misura, come una "seconda mente2..Una mente che sarà presto dotata di autonomia maggiore di quanto forse vorremmo." pp. 178

lunedì 18 maggio 2009

Paesaggi migratori.

"La città. la metropoli contemporanea, è per molti la metafora preferita dell'esperienza del mondo moderno. Con i suoi dettagli quotidiani, il suo misto di storie, lingue e culture, il suo insieme di tendenze globali e distinzioni locali, la figura della città, come luogo sia reale sia immaginario, sembra costituire una mappa di pronta lettura, interpretazione e comprensione.(...) Fuori dai bordi della mappa entriamo nel mondo palpitante di tutti i giorni e nel turbamento della complessità e ci troviamo nella città sessuata, nella città delle etnie, nei territori di gruppi sociali diversi, centri e periferie mobili: la città oggetto fisso di progettazione (architettura, commercio, urbanistica, amministrazione statale) e al tempo stesso plastica e mutevole, sede di transitori eventi, movimenti, memorie." pp. 99-100

domenica 17 maggio 2009

Le tre culture.

"Lo scienziato Snow e il critico letterario Leavis si sontestavano a vicenda la capacità di comprendere la rivoluzione industriale e la società del presente: lottavano insomma per rivendicare il privilegio di una spegazione che, a partire dalla metà del XIX° secolo, veniva rivendicata dalla sociologia. Nella polemica tra le due culture, sullo sfondo stava una terza e non trascurabile cultura, quella dei sociologi." pp. 191

sabato 16 maggio 2009

Manipolazione.

"Il capro espiatorio agisce da compensatore e da amortizzatore dell'insoddisfazione, della sofferenza o della rabbia dei singoli, consentendo di attribuire a lui, e a lui soltanto, tutta la responsabilità. L'istituzione del capro espiatorio funge dunque da difesa dei singoli dal senso di colpa ed evita il "lavoro" dell'autoconsapevolezza, del riconoscimento della responsabilità collusiva che, nella manipolazione viziosa dell'affettività, grava sempre su ciascuno dei membri del gruppo." pp.154

venerdì 15 maggio 2009

Amore liquido.

"E' prassi comune definire le città come luoghi in cui una massa di estranei si incontrano, interagiscono e restano per lungo tempo a stretto contatto reciproco senza cessare di essere estranei:" pp. 145

giovedì 14 maggio 2009

Il delitto perfetto.


"A furia di performances tecniche siamo arrivati a un tale grado di realtà e oggettività da poter addirittura parlare di un eccesso di realtà che ci lascia molto più ansiosi e sconcertati della mancanza di realtà, la quale poteva per lo meno essere compensata con l'utopia e l'immaginario." pp. 69

mercoledì 13 maggio 2009

Dentro la globalizzazione.

"Come tutte le società che conosciamo, la società postmoderna, dei consumi, è una società stratificata: Ma è possibile distinguere un tipo di società dalle altre guardando alle dimensioni che assume la stratificazione dei loro membri. La misura che definisce quelli "in alto" e "quelli in basso" in una società di consumatori discende dal loro grado di mobilità, cioè dalla libertà di scegliere dove collocarsi." pp.96

martedì 12 maggio 2009

L''intelligenza collettiva.

"Viviamo in migliaia di spazi diversi, ciascuno con il proprio particolare sistema di prossimità (temporale, affettivo, linguistico, ecc.), così un'entità qualsiasi può esserci vicina in uno spazio e molto lontano in un altro. Ogni spazio ha la propria assiologia, il proprio particolare sistema di valori o di misure. Un certo oggetto, che avrà un "peso" considerevole in un determinato spazio, risulterà leggero, marginale in un altro. Buona parte della nostra attività cognitiva consiste nell'orientarci all'interno della moltitudine di "mondi" diversi nei quali navighiamo." pp.148

Il virtuale.

"Lingue, linguaggi e sistemi di segni guidano i nostri meccanismi intellettuali: le comunità che li hanno forgiati e lentamente fatti evolvere pensano in noi. La nostra intelligenza possiede una dimensione collettiva preponderante perchè siamo esseri di linguaggio. Gli strumenti e gli artefatti che ci circondano incorporano la memoria antica dell'umanità. Ogni volta che li utilizziamo chiamiamo in causa l'intelligenza collettiva." pp. 90

lunedì 11 maggio 2009

La terza fase.

"Siamo ormai in un momento di interpolazione: il testo non è più un'entità chiusa e protetta, ma sta tornando ad essere un oggetto aperto e penetrabile, liberamente copiabile e interpolabile senza limiti." pp. 118

domenica 10 maggio 2009

Nonluoghi.

"Se ci soffermiamo un momento sulla definizione di un luogo antropologico, constateremo che esso è prima di tutto geometrico. Lo si può stabilire a partire da tre forme spaziali semplici che possono applicarsi a dispositivi istituzionali differenti e che costituiscono in qualche modo le forme elementari dello spazio sociale. intermini geometrici si tratta della linea, dell'intersezione delle linee e del punto di intersezione. Concretamente, nella geografia che ci è quotidianamente più familiare, si potrebbe parlare di itinerari, d'assi o di sentieri che conducono da un luogo a un altro e che sono stati tracciati dagli uomini; di crocevia in cui gli uomini si incontrano e si riuniscono, che essi hanno a volte disegnato di vaste proporzioni per soddisfare, in particolare, le necessità dello scambio mercantile; e ancora, di centri più o meno monumentali, religiosi o politici, che definiscono a loro volta spazi e frontiere al di là dei quali altri uomini si definiscono come altri in rapporto ad altri centri ed altri spazi." pp. 55

sabato 9 maggio 2009

L'era dell'accesso.

"Oggi che il marketing ha guadagnato ascendente e l'attenzione delle imprese si è concentrata sulla mercificazione del rapporto col cliente, il controllo del consumatore acquisisce la stessa importanza e la stessa urgenza che il controllo del lavoratore aveva nell'epoca in cui prevaleva la prospettiva della produzione." pp. 139

venerdì 8 maggio 2009

La civilizzazione video-cristiana.

"I sogni e le utopie non sono monopolio degli inventori, essi appartengono anche a gruppi sociali molto più ampi, che sviluppano ciascuno una specifica rappresentazione della tecnologia." pp. 185

giovedì 7 maggio 2009

Technopoly.

"Nel tecnopolio siamo circondati dagli effetti miracolosi delle macchine, e siamo spinti a ignorare le idee in essi incorporate. In altre parole, non vediamo più il significato ideologico delle nostre tecnologie." pp.89

mercoledì 6 maggio 2009

Le fonti della conoscenza e dell'ignoranza.

"Fallibilismo, tolleranza, rispetto per la dignità della persona umana e difesa della libertà e della responsabilità della persona: sono questi i tratti della concezione etico-politica proposta da Popper, e che lo avvicinano - lui agnostico - alla tradizione cristiana." pp. 24

martedì 5 maggio 2009

La città e il desiderio.

"L'orientamento al presente della politica moderna è perfettamente congruo allo stile urbano di vita e di conflitto, compensando la propria contingenza dei depositi ruinosi della modernità e la loro implicita allusione al futuro." pp. 50

lunedì 4 maggio 2009

L'invidia.

"L'effetto dell'invidia non è un proprio desiderio da realizzare, quanto piuttosto un evitare che altri lo realizzino, ovvero togliere all'altro qquel qualcosa rirenuto pregiato." pp. 62