Già a pagina 13 - ho appena iniziato la lettura - trovo le parole che, assai meglio delle mie, esprimono una Visione del fenomeno fotografico contemporaneo impossibile da non condividere se non si è storditi dal mito dell'Arte.
"E' un linguaggio, la fotografia, che dice spesso cose che con le parole non si possono dire, ma è un linguaggio che ha le sue debolezze,le sue lacune, le sue assenze. Soprattutto è un linguaggio che, per poter entrare nella comunicazione umana, ha bisogno fatalmente di essere circondato da un contesto verbale. Lo è sempre stato e lo sarà. Le fotografie che galleggiano nel vuoto non verbale (ce ne sono, appartengono alla sfera della creazione aistica) non sono la maggioranza delle fotografie che consumiamo, che guardiamo." Michele Smargiassi scripsit.
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