"Paradossalmente, la fotografia, cercando le sue qualità specifiche, oblitera una componente fondamentale della sua essenza, la riproducibilità, e assimila il modo d'essere della pittura, facendosi essa stessa "originale unico e irripetibile" e ricostituendo quell'aura che ella stessa aveva dissolto." (......) "Con il chimigramma la pittura viene così messa di fronte a un duplice scacco: il chimigramma realizza, a un tempo, la meccanizzazione della produzione dell'immagine astratta (ciò che rende teoricamente superflua la stessa pittura astratta) e la confezione di un'immagine unica e irripetibile come quella della pittura (che perde così ogni sua esclusiva). Da questo momento in poi la crisi della pittura è teoricamente compiuta e irreversibile, ed è per questo che la ricerca estetica oltrepassa la superficie del quadro, abbandona il visivo e, con il futurismo e con il dada-surrealismo, comincia a guardare all'oggetto, al concetto e al comportamento." pp. 67-68
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