"Per il programmatore, l'eroica lotta contro la natura che ha caratterizzato la tecnologiea occidentale almeno fin dal Medioevo, si riduce ad una benigna contesa in cui l'avversario non è tanto il mondo fisico stesso, quanto le limitazioni quasi metafisiche dell'universo elettronico. Quell'universo è parzialmente naturale (alla fin fine si tratta di elettroni) e parzialmente artificiale (la scienza della logica simbolica). Il programmatore affronta la dicotomia tra ragione e necessità, sebbene egli abbia un'0pinione più stoica dei limiti che la necessità impone." pp. 231
Nessun commento:
Posta un commento